Storia e Tecniche
STORIE DI UOMINI E DI VIGNE
Era il 1948 quando Antonio e Lorenzo Cinquepalmi, da alcuni anni proprietari della Masseria lncantalupi, decisero di impiantare su quelle terre profonde e generose iprimi cinque ettari di vigneto. Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera furono i primi vitigni, che ben presto ripagarono le aspettative dei due fratelli con uve di pregio, rinomate e contese da tutti ipalmenti della zona. La non comune capacità agronomica, la totale dedizione e l’illimitata passione per l’agricoltura e la natura, che avevano indotto i fratelli Cinquepalmi ad investire tutte le loro risorse nell’acquisto di quella masseria e ad introdurre nuove colture, si fusero in un insuperabile connubio con la fertilità ed il microclima caldo e ventilato di quella terra pianeggiante, a pochi chilometri dal mare. I risultati lusinghieri che ne conseguirono indussero all’impianto di nuovi vigneti ed alla realizzazione di un piccolo palmento nella Masseria, con l’acquisto dei “capasoni” e delle botti destinate alla fermentazione dei mosti ed alla conservazione del vino.
Quella passione per la terra, le vigne, gli olivi, i frutteti, di cui nel corso degli anni si è arricchita lncantalupi, furono trasmessi da quegli illuminati agricoltori ai nipoti, Maria e Giuseppe Bruno, e da questi ai loro figli, che ne hanno raccolto il testimone con l’umiltà ed il senso di responsabilità di chi è destinato a seguire un percorso tracciato dalla storia della propria famiglia e dalle tradizioni di una millenaria civiltà.
Nel 1989 una prima importante svolta. Tutti i terreni dell’azienda – estesi oltre 150 ettari – furono convertiti al metodo dell’agricoltura biologica, con il ricorso esclusivo a concimazioni organiche e la totale abolizione di diserbanti e pesticidi: tecnica, questa, che ben presto consentì, oltre al miglioramento della struttura del terreno e delle condizioni di salubrità, anche un perfetto equilibrio dell’agroecosistema, con il proliferare di numerose specie ausiliari.
A fianco degli originari vigneti, allevati ad alberello, furono via via aggiunti altri impianti su un’estensione di dieci ettari, con le più moderne tecniche colturali e nuove varietà, quali la Malvasia bianca, il Minutolo e lo Chardonnay, sempre coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica.